rieducazione pavimento pelvico

Rieducazione del pavimento pelvico

  • 28/01/2020

La rieducazione del pavimento pelvico per prevenire e curare i disturbi fastidiosi della sfera genitale.

Perché aspettare sintomi e segni che ci informano che il perineo  “non è in salute”?

I disturbi perineali (incontinenza urinaria, fecale, stipsi, prolasso genitale, dolore perineale cronico, disturbi sessuali) costituiscono un importante motivo di disabilità con una pesante ripercussione sulla sfera personale, emotiva, comportamentale e relazionale.
E’ importante avere una conoscenza di queste problematiche per affrontarle in modo sereno ed avere possibilità concrete di miglioramento  ed è  fondamentale che venga acquisita la consapevolezza che il modo migliore per prevenire, ridurre  i disturbi legati alla patologia  e migliorare le capacità funzionali,  comporti inevitabilmente una modificazione delle scorrette abitudini consolidate.

La storia ostetrica,  interventi ginecologici, un eccessivo peso corporeo, alcuni tipi di sport, menopausa, processi di invecchiamento, terapie farmacologiche, possono condizionare sia la comparsa del sintomo sia la sua gravità ed il suo peggioramento nel tempo.
Il pavimento pelvico è costituito da tessuto connettivo, legamentoso, tendineo, da muscolatura liscia involontaria ma soprattutto da una grande percentuale di tessuto muscolare striato capace di contrarsi e rilasciarsi in modo volontario.

Solitamente non si ha la percezione di questa muscolatura perché la sua contrazione non muove articolazioni, quindi nulla di agevolmente visibile, ma è proprio sulle capacità del soggetto di attivare le contrazioni muscolari ed il rilasciamento che si basa la preparazione, la prevenzione e la cura di molte disfunzioni.
Quando manca  l’integrità del pavimento pelvico il sistema di sostegno viene messo in crisi e quando viene avvertita una sensazione di peso verso il basso la discesa di alcuni organi pelvici è già avvenuta.

Prolasso

Il prolasso può interessare l’utero, nel canale  vaginale (isterocele);  la vescica e l’uretra (uretrocistocele) che si presenta con un “abbassamento” della parete vaginale anteriore; del retto (rettocele) che si presenta come un “avanzamento” della parete posteriore della vagina;  di un’ansa intestinale tra vagina e retto (enterocele).
Il sintomo principale che si lega alla perdita di tonicità del pavimento pelvico e delle altre strutture che servono a contenere i visceri della parte bassa della cavità dell’addome è la perdita involontaria dell’urina.

Incontinenza

L’incontinenza di per sé è un sintomo e non una diagnosi, le sue cause sono multifattoriali e coinvolgono molteplici distretti corporei; la continenza è infatti il risultato dell’integrità anatomico-funzionale sia del sistema nervoso centrale e periferico sia dei sistemi fasciali e muscolari che a livello pelvico concorrono al suo mantenimento.

L’incontinenza viene definita da stress quando la paziente perde un poco di urina facendo uno sforzo, o tossendo o starnutendo o altro che determina la contrazione dei muscoli addominali; da urgenza quando invece la perdita si verifica a seguito di una sensazione di bisogno di vuotare la vescica tanto impellente da non poterla trattenere anche per poco tempo; incontinenza mista quando accadono entrambe le situazioni precedenti. Per ognuna di queste situazioni ci sono diversi livelli di gravità.

Perchè e come?

La rieducazione del pavimento pelvico può prevenire o ritardare l’evoluzione del prolasso e migliorarne di conseguenza i sintomi ad esso associati.
Anche nei casi più gravi in cui è indicato un intervento chirurgico correttivo, la rieducazione favorirà il successivo recupero funzionale ed il mantenimento della correzione.
Verranno proposti esercizi e tecniche manuali personalizzate atte a sensibilizzare la persona alla sua capacità contrattile; una corretta alimentazione ed idratazione eliminando cibi e bevande che possono condizionare e disturbare l’attività vescicale ed intestinale; eliminazione di comportamenti scorretti.

Vulvodinia, dispareonia

Anche le forme di vulvodinia (dolore vulvare) o dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale), senza causa apparente,  possono essere legate ad una involontaria contrazione della muscolatura del pavimento pelvico.

Il trattamento prevede

1) Un anamnesi ed una valutazione funzionale con la ginecologa;
2) Una prima parte rieducativa che prende in esame il pattern respiratorio e le disarmonie posturali:

  • il controllo della muscolatura pelvi-perineale e della respirazione,
  • il controllo inibitorio del fenomeno di inversione di comando
  • la presa di coscienza della muscolatura perineale contrattile
  • l’attivazione perineale sottoposta a posture differenti e funzionali
  • il controllo posturale e l’attivazione del diaframma pelvico con l’attivazione del muscolo trasverso dell’addome
  • programma di esercizi quotidiani che dovranno essere eseguiti con costanza
  • verranno riforzati alcuni comportamenti corretti per compensare le spinte e gli  sforzi addomino-pelvici durante la quotidianità;                                 


3) trattamento manuale (manovre di Kegel modificato) del perineo profondo per potenziare (o rilasciare se si presenta un perineo contratto) selettivamente i muscoli del piano perineale intermedio e profondo, muscolo trasverso superficiale e profondo, bulbo-cavernoso ed ischio- cavernoso, elevatore dell’ano e pubococcigeo e per sensibilizzare alla contrazione della muscolatura che volontariamente attiva.

Il trattamento ha una durata di dieci sedute individuali, ciascuna della durata di un ora.
L’utilizzo dell’elettrostimolazione con la sonda vaginale o gli elettrodi esterni e l’utilizzo del biofeedback viene preso in considerazione nel caso vi siano conclamate difficoltà di esecuzione delle tecniche guidate sopra proposte; ricorrere alla  elettrostimolazione  può  diminuire o escludere l’ intervento dell’intenzione e della volontà e quindi ridurre la stabilità nel tempo del risultato ottenuto.
La rieducazione  è partecipazione e volontà di modificare la propria condizione di disagio e soprattutto  la capacità di mantenerla nel tempo.

-

Silvana Olcese

Ostetrica, rieducazione del pavimento pelvico

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