Un pasto di sola frutta favorisce il dimagrimento?
Chiaramente in condizioni particolari come il diabete, l'obesità, ecc. la regolazione dell'introito di frutta rientra nel riequilibrio nutrizionale totale. Un pasto a base di frutta fresca nella stagione calda, per esempio 1-2 volte alla settimana, come ad es. un’abbondante macedonia, non può che favorire il dimagrimento.
Ma per migliorare il pasto , rendendolo più completo e bilanciato, meglio aggiungere alla frutta, un vasetto di yogurt magro bianco (125 g) e due manciate di cereali croccanti, senza zucchero aggiunto ovviamente. Se non c'è alcun problema di salute questo comportamento ai fini del dimagrimento, 1 volta la settimana non può che giovare alla forma fisica e al benessere generale. Inoltre, se si sceglie per cena, anche la digestione e le funzioni intestinali, ne trarranno solo vantaggi.
Quanto all’aumento della massa grassa o all’innalzamento della glicemia, direi che non si corrono pericoli, a meno che non vi siano già problemi di sovrappeso importante e di iperglicemia, due condizioni che necessitano la consultazione del medico specializzato, per poter concordare un regime personalizzato. Qualche precauzione: la frutta deve essere ben lavata e non troppo matura o acerba e lo yogurt non troppo freddo; per i cereali sceglierei dei semplici fiocchi di mais.
Un pasto di sola frutta favorisce il dimagrimento?
I vantaggi della frutta nel dimagrimento
La frutta contiene pochissimi grassi veri e propri. Solo alcuni frutti ne contengono molti di più. Per frutta non s’intende però succhi di frutta zuccherati, frutta secca come noci e nocciole, e frutta disidratata come albicocche e fichi secchi o di frutta grassa come cocco e avocado. La frutta si digerisce molto velocemente: rimane infatti per circa mezz’ora nello stomaco, per poi passare nell’intestino, dove avviene l’assorbimento delle vitamine e degli altri nutrienti. Carboidrati, proteine e grassi hanno invece una digestione molto più lunga e complessa.
Per questo mangiare dopo il pasto frutta comporta invece alcune conseguenze negative nella dieta:
- la frutta fermenta nell’intestino: questa è la causa dei gonfiori e dei dolori (fa eccezione solo l’ananas e la mela perché contengono enzimi particolari che aiutano la digestione);
- amidi e proteine non vengono digeriti bene, perché la frutta interferisce nel loro processo digestivo;
- le sostanze nutritive della frutta come le vitamine vengono assorbite poco o per niente se la frutta va incontro a fermentazione. Quindisi consiglia di mangiare la frutta lontano dai pasti e non, come d’abitudine, dopo primo, secondo, contorno e magari anche dopo un dolcetto.
Sicuramente la frutta a colazione o a merenda è un alimento perfetto perché è naturalmente dolce, sazia e non appesantisce. Oppure un pasto di sola frutta, quando nei giorni precedenti si è mangiato tanto e si ha bisogno di rimanere leggeri, funziona come depurazione e pulizia dell’apparato digestivo e a beneficio anche del dimagrimento.
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Dott.ssa Emanuela Corain
Tecnologa alimentare - Naturopata - Vega test - Intolleranze alimentari